Dobruschka, Mosè

Dobruschka, Mosè (1753–1794), Frankista e rivoluzionario francese. Dobruschka nacque a Bruenn in una famiglia che apparteneva alla ristretta cerchia di ricchi fiscalisti che controllavano in gran parte l’amministrazione del tabacco durante il regime di Maria Teresa. Sua madre, Schoendel, era la cugina di primo grado di Jacob * Frank, e la sua casa fungeva da punto d’incontro per i seguaci segreti della setta. Apparentemente fu questo collegamento che spinse Frank a stabilirsi a Bruenn (1773-86) dopo il suo rilascio dalla prigione di Czestochowa. Dobruschka ha ricevuto un’educazione talmudica ed è stata anche iniziata agli insegnamenti cabalistici dello Shabbateismo. Ha iniziato a studiare letteratura tedesca e lingue straniere da adolescente. Nel 1773 sposò la figlia adottiva di Ḥayyim (Joachim) Popper, uno degli ebrei più ricchi di Praga, e più o meno nello stesso periodo iniziò a scrivere in ebraico e tedesco nello spirito dei primi * Haskalah, producendo, tra gli altri libri, Sefer ha-Sha’ashu’a (1775), un commento al Beḥinat Olam di Abraham * Bedersi. Dobruschka in seguito si dedicò agli affari e accumulò una considerevole fortuna come uno dei principali fornitori dell’esercito nella preparazione della guerra contro i turchi. Nel 1778 fu nobilitato dall’imperatore Giuseppe II, con il quale godette di qualche favore e al quale dedicò entusiastici elogi poetici, prendendo il titolo di Franz Thomas Edler von Schoenfeld. Divenne attivo nei circoli mistici della massoneria, in cui introdusse elementi di Kabbalah, in particolare di natura shabbatea, ma si ritirò dalla partecipazione attiva nel 1784. Alla fine degli anni 1780 visse come un uomo ricco con ampi legami nei circoli superiori di Vienna e stabilì contatti con i famosi scrittori tedeschi, continuando a godere del favore di Leopoldo II, il successore di Giuseppe II. Alla morte di Jacob Frank nel 1791, il nome di Dobruschka fu menzionato come suo possibile successore come capo della setta frankista.

Dobruschka (o Schoenfeld) divenne un ardente ammiratore degli ideali della Rivoluzione francese, e la sua carriera è ormai strettamente connessa con essa. Arrivato a Strasburgo nel marzo 1792, cambiò il suo nome in Gottlob Junius Frey, entrò a far parte del club giacobino e si dedicò immediatamente alla politica francese. Si è trasferito a Parigi in giugno, si è unito al club giacobino lì, ha preso parte all’assalto delle Tuileries e ha scritto un libro filosofico e costituzionale Filosofia sociale, dedicata al popolo francese (1793), che era una vivace difesa del giacobinismo e includeva un forte attacco a Mosè e alla legislazione mosaica. Nel gennaio 1793 fece la conoscenza di François Chabot, un demagogo giacobino che nell’ottobre dello stesso anno sposò sua sorella Leopoldine. Poco dopo fu denunciato da emigrati austriaci e tedeschi come agente austriaco e questo, unito ad una frode finanziaria in cui era coinvolto, portò al suo arresto, insieme a quello di Chabot. Fu accusato di corruzione e spionaggio, riconosciuto colpevole e giustiziato il 5 aprile 1794. Pochi mesi dopo la sua morte, alcuni dei suoi amici austriaci diffusero la voce che era stato impegnato in una missione segreta per liberare l’ex regina, Marie Antonietta, dalla prigione.

bibliografia:

G. Scholem, in: Sion, 35 (1971), v-vii, 127-81.