Ismāʿīliy (y) a or Ismāʿīlīs. Un’aggregazione di gruppi musulmani, notevole per l’insegnamento esoterico. Storicamente sono emersi dalle controversie in seguito alla morte del sesto Shīʿa Imām, Jaʿfar al-Sādiq. La successione sarebbe dovuta passare al figlio maggiore, Ismāʿīl, ma morì prima di suo padre. Tuttavia, alcuni sostenevano che l’autorità fosse stata trasmessa a lui come primogenito (e oltre a lui a suo figlio). Altri ritenevano che la successione dovesse passare al figlio maggiore sopravvissuto di Iafar (il suo terzo), Mūsā al-Kāzim. I Twelvers (ithnāʿashariyya, maggioranza Shīʿa) scelsero Mūsā ei suoi successori, mentre quelli che seguirono Ismāʿīl divennero noti come Ismāʿīlīs – e anche come Seveners (sabʿiyya), in parte per aver scelto il Settimo Imām in diretta successione, ma anche per la loro convinzione che i profeti vengono sempre in cicli di sette. Dall’Ismāʿīlīya sorsero in seguito molte sottosezioni, ad esempio Qarmatians, Nizārīs (compresi gli Assassini), Mustaʿlīs, Druzes e Muqannʿah. All’inizio del X sec. CE, gli Ismāʿīlī stabilirono la potente e prospera dinastia Fāṭimid nell’Africa settentrionale che estese il suo controllo, nell’XI secolo, a Egitto, Palestina, Siria, Hijāz, Yemen e Sind. I Fāṭimidi erano mecenati delle arti, delle scienze e del commercio e fondarono le prime università islamiche di al-Azhar e Dār-al-Hikmah al Cairo. La caratteristica che distingue gli Ismāʿīlī dalle altre sette musulmane è la loro fede in sette (non cinque) pilastri della fede: fede, purificazione, preghiera, elemosina, digiuno, pellegrinaggio e lotta alla maniera di Allāh.
Attualmente la setta maggiore Ismāʿīlī è la Nizārīs, numerazione c.20 milioni in India, Pakistan, Africa orientale, Iran, Siria e Libano. In India, sono conosciuti anche come Khoja, dalla casta indù originariamente convertita da un persiano Ismaʿīlī, Ṣadr al-Dīn. Il loro Imām è l’Aga Khān.