Aubusson, pietra di

Cardinale e Gran Maestro dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme; b. 1423; d. 3 luglio 1503. Apparteneva alla nobile famiglia che governava la città di Aubusson, i Visconti de la Marche. Servì con l’Imperatore Sigismondo e con Alberto VI, Arciduca d’Austria († 1463), prima di entrare nell’Ordine di San Giovanni (vedi cavalieri di Malta), dove salì rapidamente attraverso i vari uffici fino a quando fu selezionato Gran Maestro, giugno 8, 1476. Il problema principale durante la sua amministrazione era quello di impedire ai turchi di conquistare Rodi. I cavalieri hanno combattuto un tentativo a tutto campo nel 1480 in uno scontro in cui Aubusson è stato ferito. Il suo successo contro i turchi lo ha reso ampiamente conosciuto in Europa. L’isola fu temporaneamente salvata da ulteriori attacchi dalla morte nel 1481 di Mohammad II, il leader turco. Durante la lotta per la successione, uno dei figli di Mohammad, Jem, ha chiesto asilo al Gran Maestro. Aubusson lo mandò in Francia e poi, per motivi non del tutto chiari, accettò una rendita di 45,000 ducati dal sultano Bajazet († 1513), fratello del prigioniero, a condizione che impedisse a Jem di appellarsi all’Europa cristiana per chiedere aiuto. Jem, in effetti, divenne prigioniero dei cavalieri in Francia fino al 1489, quando fu consegnato a papa innocente viii. Nello stesso anno Aubusson viene nominato cardinale e gli viene conferito il potere di conferire tutti i benefici connessi all’ordine senza la sanzione del papato. I cavalieri ricevettero anche le ricchezze degli ordini soppressi del Santo Sepolcro e degli ospitalieri di s. Lazzaro. Aubusson trascorse gli ultimi anni della sua vita cercando di organizzare una crociata contro i turchi, ma la morte di Jem nel 1495 rimosse l’arma più formidabile che potesse essere usata contro il Sultano. Gli ultimi sforzi di Aubusson furono ostacolati anche dal dissenso tra le sue stesse truppe. Aubusson era un abile soldato e un efficace diplomatico, ma la sua reputazione è stata alquanto offuscata dalla sua accettazione di denaro dal Sultano per la neutralizzazione di Jem e dai suoi sforzi, nei suoi ultimi anni, per sconfiggere il giudaismo a Rodi espellendo tutti gli ebrei adulti e battezzando con la forza i loro figli. Le lettere e i documenti di Aubusson si trovano nel secondo volume del Codice diplomatico del sacro militaire ordine Gerosolimitano, ed. S. Paoli (Lucca 1737).

Bibliografia: ra de vertot, Storia dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, 7 v. (Parigi 1778) v. 3. d. bauhours, Storia di P. d’Aubusson (4a ed. Parigi 1806). ge streck, Pierre d’Aubusson (Chemnitz 1872). un. gabriel, La città di Rodi, 1310-1522 (Parigi 1923). g. mollat, Dizionario di storia e geografia ecclesiastica, ed. un. baudrillart et al. (Parigi 1912–) 5: 270–274.

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