Gershman, Joe

Gershman, joe (1903–1989), organizzatore del lavoro canadese, giornalista. Nato in Ucraina, Joshua (Joe) Gershman arrivò in Canada nel 1921. Suo padre lo aveva preceduto di otto anni e si era stabilito a Winnipeg. Lì il giovane Gershman ottenne il suo primo lavoro come tintore di pellicce. Radicalizzato alcuni anni prima dalla rivoluzione russa del 1917, Gershman aderì al nascente Partito Comunista del Canada nel 1923 e iniziò a lavorare come organizzatore sindacale tra i lavoratori ebrei nell'industria dell'abbigliamento di Winnipeg. Dopo diversi arresti per la sua attività sindacale, Gershman ha deciso di trasferirsi a Toronto, dove ha trovato lavoro come tagliatore di tessuti. Ma il lavoro in fabbrica non gli interessava e nel giro di poche settimane smise di diventare, secondo la sua stessa descrizione, un "rivoluzionario professionista", che è quello che sarebbe rimasto per i successivi 65 anni.

In qualità di organizzatore dei sindacati a guida comunista che erano in prima linea nelle lotte sindacali del periodo, Gershman è stato coinvolto in dozzine di scioperi e manifestazioni nei distretti dell'abbigliamento di Toronto e Montreal. Insieme ad altri membri del Partito come Joe * Salsberg e Sam Lipschitz fu eletto alla guida dell'ufficio nazionale dei comunisti ebrei. Nel 1935, Gershman ha trovato il suo vero mestiere di giornalista. È diventato l'editore di La lotta (La lotta), la voce militante del movimento operaio ebraico. Era uno scrittore di talento e un instancabile polemista e per i successivi 40 anni avrebbe pubblicato una serie di giornali comunisti, tutti in yiddish.

A differenza della maggior parte degli altri membri ebrei che abbandonarono il Partito dopo le sordide rivelazioni dell'antisemitismo di Stalin all'inizio degli anni '1950, Gershman rimase e continuò a pubblicare un settimanale yiddish di sinistra, il Vochenblatt, fino al 1977. Solo allora, amareggiato e deluso, lasciò il Partito Comunista per protestare contro le implacabili politiche antiebraiche del governo sovietico.

[Irving Abella (2a ed.)]